Silvia Pepe, Faber Carocci, Roma, 2009
Nel volume si descrivono, motivandone la scelta sul piano teorico e pratico, alcune procedure utili a gestire un grande gruppo di persone mediante attività in piccoli gruppi. L’idea nasce dalla constatazione che, nella pur ampia e qualificata letteratura sulla formazione in gruppi, si parla in genere di esperienze svolte all’interno di gruppi “faccia a faccia”, quelli che in psicologia sociale vengono definiti piccoli gruppi. In altri termini, quando si propone di suddividere in sottogruppi i partecipanti a un lavoro d’aula, si ha a che fare con “piccoli dentro un piccolo”, la cui gestione (pur richiedendo specifiche competenze) non pone problemi insormontabili anche ad un singolo conduttore. A volte tuttavia potrebbe essere molto utile creare piccole unità di lavoro all’interno di gruppi molto numerosi (tra le cinquanta e le cento persone). Questa esigenza è particolarmente viva nel contesto universitario italiano attuale, in cui si determina spesso uno sfavorevole rapporto numerico docente/studenti. Gli accorgimenti proposti dal volume possono essere applicati in ogni situazione formativa ove sia cruciale la partecipazione attiva degli studenti.: “laboratori” per trasmettere abilità pratiche, contesti di innovazione e potenziamento della creatività individuale, ambienti formativi in cui occorra sostenere la motivazione e il coinvolgimento individuale, favorendo nel contempo un’identità collettiva e (ultimo, ma non meno importante) innalzando la qualità della convivenza.