A cura di Federica Santelli (Psicologa e specializzanda IPR)
“Oggi faccio azzurro” è un romanzo di Daria Bignardi, edito da Mondadori nel 2020.
È la storia di una terapeuta e dei suoi pazienti, che si incontrano nel suo studio, scoprendo di essere legati da un filo invisibile.
Protagonista del romanzo è Galla, una giovane donna improvvisamente lasciata dal marito con il quale ha condiviso 20 anni della propria vita, che si ritrova a mettere in discussione la sua intera esistenza fino ad arrivare ad avere pensieri suicidari.Decide di intraprendere il suo primo viaggio all’estero da sola e, in visita a una mostra, viene rapita dai quadri della pittrice tedesca Gabriele Munter che da quel momento entrerà a far parte in maniera dirompente delle proprie giornate, occupando i suoi pensieri e stravolgendo le sue emozioni.
“La Voce”, così la soprannomina Galla, sarà per lei una guida, un punto di riferimento, quel porto sicuro in cui rifugiarsi nei momenti di solitudine e di terrore; questa donna misteriosa, saggia e al tempo stesso molto dura, diventerà la sua confidente e le racconterà la sua storia d’amore travagliata con Kandinskij, che in qualche modo le rende simili e che probabilmente le ha fatte entrare in connessione. Nello studio di Anna Del Fante incontra Bianca, un’adolescente che non riesce più ad andare a scuola e a trascorrere giornate spensierate con le sue coetanee e Nicola, un uomo di mezza età che soffre di attacchi di panico da quando la compagna Rosa lo ha lasciato. Le loro storie per una fatalità del caso si intrecciano: i personaggi si ritroveranno a ripercorrere e condividere le proprie vite, mettendosi a nudo l’uno davanti l’altro, riscoprendosi forti e capaci di uscire da uno stato di paralisi da cui erano stati intrappolati. Da quel momento le loro vite torneranno a colorarsi.
Ciò che accomuna le personalità e le storie di questo romanzo è il tema del dolore. Un tema difficile da affrontare, con cui ci scontriamo quotidianamente e che tentiamo di sconfiggere, nascondendolo a noi stessi e agli altri pur di non farci travolgere dalle infinite sfumature di emozioni che lo possono accompagnare e che ci fanno paura.
Quel dolore spesso ci fa sentire sbagliati, ci rende fragili, ci mette a nudo davanti a una società intimorita, che lo schiva e lo condanna.
Lo studio di Anna Del Fante diventa una grande famiglia e permette ai personaggi di affrontare e combattere insieme la sofferenza che li ha intrappolati e resi inermi, facendogli pensare di essere soli nella disperazione. Invece, attraverso la condivisione, i personaggi si riappropriano della forza e dell’entusiasmo che ha sempre guidato le proprie esistenze e riacquisiscono il contatto con la realtà da cui si erano allontanati, ricominciando a vivere la vita che sognavano.
Daria Bignardi ci regala una storia ricca di emozioni e di spunti di riflessione: riesce con naturalezza e ironia a farci entrare nelle vite dei suoi personaggi e ci fa assaporare l’esistenza in tutte le sue sfaccettature. Ci rende diversi e simili nella vita di tutti i giorni e ci fa riscoprire la bellezza della condivisione, valorizzando l’individualità di ognuno di noi.
È evidente come ognuno di noi sia parte del sistema di relazioni in cui è inserito e con cui interagisce, ed è proprio attraverso questo scambio comunicativo e l’attribuzione di significati nuovi che può scoprire le risorse a propria disposizione ed essere in grado di risollevarsi.
Il contesto di vita dell’individuo, entro il quale è sovente possibile rintracciare i fili del proprio profondo malessere, può avere anche valore di risorsa terapeutica: questo ci appare chiaro dal romanzo in cui, grazie alla forza di tutti i personaggi che si appellano alle proprie storie di vita e alle proprie sofferenze, ognuno riesce, attraverso la condivisione, a trasformare i propri vissuti in quello che potrà diventare un meraviglioso capolavoro.
Daria Bignardi ci dona un romanzo che ha il potere di restituire la speranza.